Prof. Giuseppe Amato

Interventi su ernie a Roma e Palermo

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Il Prof. Giuseppe Amato è il pioniere delle più moderne tecniche chirurgiche per la cura delle ernie della parete addominale.

Leggi l’ultimo libro sulle ernie inguinali del Prof. Amato
https://link.springer.com/book/10.1007/978-3-030-95224-2

Dopo anni di ricerca scientifica e sperimentazione ai più alti livelli, ha elaborato innovativi concetti per la cura di queste diffusissime patologie, operando principalmente, ma non esclusivamente, a Roma e a Palermo.

Il Prof. Amato ha inventato lo scaffold dinamico 3D ProFlor e la relativa tecnica chirurgica per la terapia dell’ernia inguinale.

Lo scaffold dinamico 3D ProFlor utilizza un nuovo concetto di trattamento dell’ernia, grazie al suo innovativo design consente una totale integrazione  con i movimenti inguinali. La sua esclusiva espansione centrifuga ne facilita l’impianto nel difetto erniario senza uso di punti di fissaggio o suture. 

 

Il concetto di terapia per l’ernia inguinale con lo scaffold dinamico rigenerativo ProFlor: guarda il video con le caratteristiche rivoluzionarie del dispositivo.

https://youtu.be/bB4wPwfIhsE

Scaffold dinamico 3D ProFlor inserito nel difetto di ernia inguinale lo oblitera completamente

ProFlor a tutt’oggi è l’unico dispositivo per la cura delle ernie inguinali che contrasta efficacemente le cause della malattia erniaria bloccandone gli effetti. Inoltre, alla degenerazione della struttura inguinale causata dalla protrusione erniaria contrappone una risposta biologica probiotica che in poco tempo porta alla rigenerazione delle strutture della parete inguinale favorendo la crescita nel suo contesto di nuove strutture muscolari, vascolari e nervose.

 

 

La tecnica di riparazione erniaria con ProFlor: guarda il video della procedura chirurgica per via open e laparoscopica

https://youtu.be/OKV-fglkBN4

  • La patogenesi dell’ernia inguinale: degenerazione dei tessuti causata dall’impatto viscerale cronico.

Negli ultimi decenni l’attività professionale e scientifica del Prof. Amato, si è concentrata sulla chirurgia della parete addominale sulle ernie ventrali e laparoceli, ma in particolare sulle ernie inguinali. Il Prof. Amato ha focalizzato le sue ricerche su questi temi sviluppando concetti innovativi sulla patogenesi delle ernie inguinali, i cui aspetti sono stati fino a poco tempo fa del tutto sconosciuti. In diversi articoli pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche mondiali il Prof. Amato ha potuto dimostrare che l’ernia inguinale è causata da una specifica degenerazione delle strutture inguinali derivante dal continuo impatto ortostatico dei visceri sulla parete inguinale e alla compressione cronica che ne consegue. (1 -7) La teoria dell’impatto viscerale cronico come causa dell’ernia inguinale è stata scientificamente confermata nel recente libro “Inguinal hernia: pathophysiology and genesis of the disease” pubblicato dal Prof. Amato. La scoperta delle cause delle ernie inguinali evidenziata nel libro del Prof. Amato mette fine a secoli di ignoranza sulla genesi di questa malattia. Questa importante scoperta ha aperto la strada a nuovi concetti di terapia e sistemi tecnologicamente avanzati per la cura di questa frequentissima condizione patologica

 

  • Un concetto rivoluzionario – Lo scaffold dinamico 3D ProFlor per curare la malattia di una delle aree più mobili del corpo umano: l’ernia inguinale.

Considerando gli aspetti di fisiopatologia ed anatomia funzionale della regione inguinale, dopo una proficua sperimentazione su modello animale, il Prof. Amato ha sviluppato il rivoluzionario scaffold  dinamico 3D ProFlor  per la cura delle ernie inguinali. (8)

La struttura 3D dello scaffold dinamico ProFlor

Lo scaffold dinamico ProFlor a tutt’oggi è l’unico dispositivo che consente di trattare la protrusione erniaria in modo del tutto coerente con la fisiologia della regione inguinale e la la patogenesi della malattia. (9, 10)  

 

  • Lo scaffold dinamico 3D ProFlor rispetta la fisiologia della regione inguinale.

Questo dispositivo multilamellare 3D di nuova concezione è comprimibile con memoria e si inserisce senza alcun fissaggio (punti o altro) nel difetto erniario, lo oblitera completamente in modo definitivo e si muove in sintonia con la muscolatura della regione inguinale. Inoltre, posizionato in profondità nella muscolatura inguinale, non viene percepito dal paziente che fin da subito si può muovere senza difficoltà. Il tutto nel pieno rispetto della dinamica della regione inguinale che non viene ostacolata anzi, assecondata! Questo concetto è assolutamente in antitesi con quello delle protesi convenzionali, in pratica una sottile retina di materiale sintetico (polipropilene o similare), quasi sempre fissata alla muscolatura inguinale con punti di sutura o altri sistemi di fissaggio. Il fissaggio delle protesi convenzionali sulla muscolatura è in palese contrasto con la dinamica della regione inguinale e non sempre è efficace: a volte già dai primi movimenti i punti lacerano i tessuti provocando dolore, sanguinamenti, ematomi. Senza fissaggio è possibile la migrazione della protesi, che può facilitare l’insorgenza di recidive. Al contrario, lo scaffold dinamico 3D viene inserito nel difetto erniario e vi si stabilizza grazie alla forza centrifuga esercitata dalle sue lamelle. Non c’è bisogno di punti di fissaggio!

 

  • Lo scaffold dinamico 3D ProFlor cura alla radice le cause della malattia erniaria.

La proprietà più eclatante dello scaffold dinamico multilamellare 3D è la risposta biologica indotta dalla sua esclusiva e specifica attitudine alla compressione e rilasciamento in sintonia con la parete inguinale. (8 – 13) Lo scaffold ProFlor, muovendosi all’unisono con la regione inguinale richiama nel suo contesto fattori di crescita che in poche settimane rigenerano i tessuti che erano stati dissolti dalla degenerazione causata dalla malattia erniaria. Specifici fattori di crescita muscolari, nervosi e vascolari presenti nel ProFlor nelle varie fasi post-impianto sono stati identificati nel corso di ricerche scientifiche i cui risultati sono stati pubblicati nei più importanti giornali scientifici mondiali. (11 – 15) Si è potuto così dimostrare che questi fattori di crescita attivano un processo di rigenerazione tissutale che porta alla ricrescita nel contesto dello scaffold dei tessuti tipici della regione inguinali: fibre muscolari, fibre elastiche, arterie, vene e, addirittura, nervi. Questi nuovi elementi cresciuti all’interno dello scaffold dinamico sono del tutto simili a quelli normalmente presenti nella parete inguinale.  In sostanza si ha una vera e propria rigenerazione dei tessuti già dissolti a causa della degenerazione causata dalla malattia erniaria. Questo effetto rigenerativo è finalmente in linea con quello che dovrebbe essere il vero scopo della terapia: bloccare la degenerazione indotta dalla malattia e attivare la ricrescita dei tessuti degenerati ripristinando la barriera inguinale con tutti i suoi tipici componenti. Attualmente nessun altro dispositivo per la cura dell’ernia inguinale ha dimostrato produrre simili effetti probiotici rigenerativi. Per questo motivo, invece che una comune protesi, ProFlor può essere considerato a tutti gli effetti uno scaffold rigenerativo.  

 

  • Risposta biologica: confronto tra scaffold dinamico 3D ProFlor e le protesi convenzionali.

La differenza tra la risposta biologica dello scaffold dinamico 3D ProFlor con quelle convenzionali è notevole. Le retine convenzionali dopo poche settimane iniziano a produrre un callo fibroso cicatriziale che man mano si indurisce, diventando irregolare ed anelastico raggrinzendo ed accorciando la protesi. (16, 17) La placca cicatriziale, in pratica un tipico granuloma da corpo estraneo, sfregandosi sul pavimento inguinale può dare origine al fastidioso discomfort spesso lamentato dai pazienti anche dopo anni dall’intervento. La crescita di questo callo fibroso tipico delle protesi convenzionali è incontrollata sì da essere indicata come una delle cause del famigerato dolore cronico, un evento che può sconvolgere la vita dei pazienti. (18, 19) Per comprovare le notevoli differenze del tessuto incorporato nei due tipi di dispositivi, la convenzionale statica e lo scaffold 3D dinamico ProFlor, il Prof. Amato ha svolto una ricerca scientifica comparativa sulla risposta biologica dei due tipi di dispositivi esaminati a breve, medio e lungo termine dopo l’impianto. Questa esperienza scientifica ha messo in risalto la netta superiorità della risposta biologica dello scaffold dinamico 3D ProFlor rispetto quella delle protesi statiche convenzionali. La ricerca scientifica comparativa ha evidenziato che nel tempo la protesi piana convenzionale diventa un misto di callo e materiale sintetico amorfo mentre lo scaffold dinamico 3D ProFlor è incorporato da un massa carnosa ben vascolarizzata che non rende possibile riconoscere la struttura originaria della protesi.

Differenza della risposta biologica tra lo scaffold 3D ProFlor, inglobato da tessuto carnoso e protesi piana convenzionale, deformata da un rigido callo cicatriziale

Nella foto qui a lato la differenza tra le due protesi alcuni mesi dopo l’impianto è evidente. Le foto ritraggono una biopsia dello scaffold dinamico 3D ProFlor ed una protesi statica convenzionale espiantata per recidiva. La struttura dello scaffold dinamico 3D non è più riconoscibile perché inglobata da tessuto carnoso ben vascolarizzato. La protesi convenzionale statica appare invece come un pezzo di tessuto spiegazzato e indurito da tessuto calloso cicatriziale. La differenza è notevole: carne viva contro un pezzo di stoffa dura!

 

Per chi volesse approfondire l’argomento, l’articolo scientifico è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Artificial Organs con il titolo: “Biologic response of inguinal hernia prosthetics. A comparative study: conventional static meshes vs. 3D dynamic implants.” (20)

 

  • Scaffold dinamico 3D ProFlor: netta riduzione del dolore postoperatorio e delle complicanze chirurgiche nella chirurgia open delle ernie inguinali.

Grazie allo scaffold 3D ProFlor è stato possibile ridurre drasticamente il dolore postoperatorio e le tipiche complicanze delle ernioplastiche inguinali con protesi convenzionali. Studi clinici hanno evidenziato, una notevole percentuale di queste complicanze sono causate dal fissaggio delle protesi convenzionali con suture o simili. (16, 17)  Al contrario, lo scaffold dinamico 3D ProFlor viene inserito in modalità compressa nel difetto erniario e vi si espande per obliterarlo definitivamente, è autostatico e non ha assolutamente bisogno di fissaggio. Quindi, logicamente, tutte le complicanze che nelle protesi convenzionali sono causate dal fissaggio se si usa il ProFlor semplicemente non esistono. (21 – 23)

Ferita chirurgica di ernia inguinale suturata con tecnica intradermica totale a nodi autoserranti, E’ evidente la totale assenza di punti di sutura esterni sulla cute.

In aggiunta, per ridurre ulteriormente il dolore postoperatorio anche la cute viene suturata con la tecnica intradermica totale a nodi autoserranti (senza punti esterni) elaborata dal Prof. Amato. (24) Questo tipo di approccio nella chiusura della ferita, oltre a ridurre il dolore postoperatorio, si è dimostrato molto utile nella prevenzione delle infezioni postoperatorie limitando le medicazioni postoperatorie ad una sola, perché essendo del tutto assenti non c’è alcuna necessità di asportare punti esterni alla cute.

 

  • Approccio laparoscopico per la terapia delle ernie inguinali con lo scaffold dinamico 3D ProFlor.

Uno scaffold dinamico ProFlor-E da 40 mm. oblitera a permanenza un difetto di ernia inguinale indiretta. La parte piana dello scaffold copre la restante superfice posteriore dell’inguine

Il Prof. Amato ha anche elaborato la tecnica laparoscopica con lo scaffold dinamico 3D ProFlor con risultati veramente eccezionali specie nel trattamento delle ernie inguinali bilaterali e recidive post ernioplastica per via open. I positivi risultati di questa procedura laparoscopica sono ancora più evidenti in quanto associa i benefici effetti della procedura “fixation free” con quelli della minima invasività della procedura laparoscopica. I risultati di questa tecnica sono stati validati scientificamente e pubblicati su giornali scientifici ad alto fattore di impatto (25, 26)

 

Altre soluzioni innovative inventate dal Prof. Amato per la cura delle ernie ventrali e laparoceli: la protesi tentacolare Octomesh

vhr implantIl Prof. Amato ha anche inventato la protesi tentacolare Octomesh per la cura delle ernie della parete addominale (laparoceli, ernie ombelicali ed epigastriche). Questa tecnica chirurgica consente oggi di risolvere queste diffuse e complesse patologie con incisioni di limitate dimensioni ed un trauma chirurgico notevolmente ridotto, senza necessità di fissare la protesi. Ciò è possibile grazie al particolare design della protesi Octomesh le cui propaggini, inserite attraverso la parete addominale, consentono un posizionamento definitivo senza punti di sutura, utilizzando il principio della frizione tissutale. I risultati di questa tecnica innovativa con l’utilizzo delle protesi tentacolari sono stati molto positivi. Le protesi tentacolari hanno contribuito a ridurre drasticamente le complicanze postoperatorie nei pazienti operati grazie alla modalità di applicazione completamente “fixation free”  della protesi. Numerosi studi clinici inerenti le protesi tentacolari Octomesh sono stati pubblicati dal Prof. Amato nelle più importanti riviste scientifiche mondiali. (27 – 39)

 

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Referenze bibliografiche

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  8. Amato G. et al. A new prosthetic implant for inguinal hernia repair: its features in a porcine experimental model. Artificial Organs 2011; 35(8):E181–E190
  9. Amato G. et al. Neomyogenesis in 3D dynamic responsive prosthesis for inguinal hernia repair. Artif Organs. 2018 Dec;42(12):1216-1223
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  11. Amato G. et al. Enhanced angiogenesis in the 3D dynamic responsive implant for inguinal hernia repair ProFlor Artificial Organs. 2021;45:933–942.
  12. Amato G. et al. A regenerative 3D scaffold for inguinal hernia repair. MR imaging and histological cross evidence. Qualitative study International Journal of Surgerythis 2021, 96, 106170
  13. Amato G. et al. Reply to “A commentary on “A regenerative 3D scaffold for inguinal hernia repair. MR imaging and histological cross evidence. Qualitative study” (Int J Surg 2021;96:106170)”
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