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Questo tipo di ernia, relativamente infrequente, si manifesta nella regione crurale (nella parte craniale del  triangolo di Scarpa, inferiormente al canale inguinale).

Si fa strada attraverso il forame femorale o crurale, accanto ai grossi vasi della coscia: l’arteria e la vena femorale.

A causa della particolare configurazione del bacino del sesso femminile interessa quasi esclusivamente le donne, in cui rappresenta circa il 50% di tutte le ernie.

Non raggiunge quasi mai grandi dimensioni e spesso non è facilmente riducibile.

L’intasamento o  strozzamento è relativamente frequente.

Il trattamento è chirurgico convenzionale è eseguito con  sutura diretta e/o posizionamento di protesi piana statica. Per evitare la migrazione le protesi piane devono essere fissate ai tessuti circostanti, ciò  accentua il dolore postoperatorio anche a distanza di settimane dall’intervento. Queste protesi piane  dopo poche settimana vengono incorporate da tessuto fibroso cicatriziale che dopo mesi dall’impianto causa una contrazione della protesi. Questo tipo di risposta biologica indurisce la protesi e nei movimenti è spesso responsabile di discomfort.

A differenza della tecnica classica, la tecnica chirurgica più innovativa  utilizza la procedura chirurgica fixation free (senza suture) elaborata dal Prof. Amato con l’utilizzo dello scaffold dinamico 3D ProFlor. L’intervento viene eseguito in anestesia locale con risultati eccellenti, consentendo ai pazienti la dimissione in giornata (day Surgery) ed un recupero postoperatorio quasi immediato. I risultati clinici dei questa tecnica mini-invasiva sono stati pubblicati e validati scientificamente sulla prestigiosa rivista scientifica International Journal of Surgery. (1)

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BIBLIOGRAFIA

  1. Amato G. et al. Fixation free femoral hernia repair with a 3D dynamic responsive implant. A case series report. Int J Surg. 2018 Jun;54(Pt A):70-75.